Le gambe di Brunhilde affondano fino alle ginocchia in un mare di teschi; si trascina con fatica, facendosi spazio tra i cadaveri. Corvi neri divorano i corpi privi di vita dei suoi compagni d’arme.

Il cielo è più nero della notte e piange sangue, che brucia come acido quando tocca la pelle.

Due esseri che erano uomini sollevano Brunhilde dalla distesa di teschi: le loro teste sono state tagliate, ma li riconosce come il potente Thor ed il prode Capitan America originale. Lei cerca di ribellarsi, ma i due la trascinano fino a un trono d’ossa che si erge su un abisso di cadaveri fumanti.

È una donna che indossa una veste nera, il volto coperto dall’ombra di un cappuccio, e che tra le mani stringe il casco carbonizzato di Iron Man. Al fianco del suo trono si trovano due scheletri, rispettivamente con i costumi di Occhio di Falco e Wasp. La voce della donna echeggia:

-Quando la strega scarlatta riabbraccerà i propri figli, quando la fanciulla di ferro si risveglierà da un grande sonno, un grande male getterà la propria ombra sulla landa degli eroi.

Un fulmine rosso scaglia la propria potenza nel cielo nero. La donna solleva il cappuccio, mostrando il proprio volto: è quello della stessa Brunhilde, ma deturpato da decenni di decomposizione.

-Trova Capitan Marvel, figlia di Odino, o tutto ciò che conosci sarà consumato.

Mentre Thor e Capitan America la tengono ferma, Wasp consegna una freccia d’ebano ad Occhio di Falco... che tende il proprio arco, rilasciando la freccia direttamente nell’occhio di Brunhilde.

 

Il pugno di Brunhilde si abbatte sul muro, sfasciandolo come se fosse di cartapesta. La mano destra raggiunge per istinto un’elsa che non esiste, e la Valchiria sguaina la propria spada.

Lorna Dane si protegge con uno scudo magnetico, meravigliandosi di quanta energia sia necessaria per respingere l’attacco. Sul volto della Valchiria la rabbia lascia rapidamente spazio alla confusione, e si guarda attorno.

È nella sua stanza nel palazzo dei Vendicatori, o almeno quella che era la sua stanza: sembra che sia stata travolta da un uragano. Brunhilde è in vesti notturne e così anche Lorna Dane.

-Polaris? Che cosa ci fai nella mia stanza?- chiede la Valchiria, ritraendo la spada.

-Ti ho sentita urlare, ho pensato fossi sotto attacco... ma era solo un incubo.

Brunhilde rinfodera l’arma, che svanisce letteralmente per magia. Per la prima volta da quando la conosce, Lorna può vedere il terrore sul suo volto mentre afferma con voce cupa:

-No. Era una premonizione... la morte sta arrivando.

 

 

#98

Conquista o muori

di Carlo Monni & Fabio Furlanetto

 

Palazzo dei Vendicatori

 

Quando Edwin Jarvis apre la porta si trova di fronte una Capitan America dal volto decisamente cupo.

-Se posso permettermi, Signora…- le dice col suo solito tono cortese -… va tutto bene?

-No, Jarvis...- risponde lei -Non c’è nulla che vada bene. Ma non è il caso di parlarne adesso, gli altri sono già arrivati?

-Sono tutti in sala riunioni.

-Non facciamoli aspettare allora.

Mentre la giovane donna in costume entra in sala riunioni, Jarvis non può fare a meno di chiedersi cosa possa esserle accaduto di tanto grave da intaccare il suo abituale ottimismo.[1] Qualunque cosa sia, non può che sperare che riesca a superarla.

 

 

Sala Riunioni.

 

La Valchiria termina il suo racconto ed il primo commento è di Capitan America:

-Un sogno? Ci hai fatto venire qui per colpa di un brutto sogno? Non riesco a crederci!

-Non era un comune sogno, amica mia, era una premonizione, di più: una profezia.

-Ma davvero?

-Capisco il tuo sconcerto, amica mia…- interviene Ercole -Voi mortali non siete più abituati a cose che nel mondo degli dei sono normali, ma io mi fido dell’istinto della nostra compagna norrena.

-Ti ringrazio, Principe dell’Olimpo. Vorrei davvero sbagliarmi, ma sono sicura di ciò che dico: ho riconosciuto l’antro di Volla, la Profetessa nel profondo di Hel ed anche se sotto il suo cappuccio c’era il mio volto, non ho dubbi che sia stata lei a mandarmi l’avvertimento.- conclude Brunhilde.

-Un avvertimento da parte di una profetessa morta che sta nell’inferno degli dei norreni. Se non avessi visto cose più strane da quando sono un Vendicatore, farei fatica a crederci anch’io.- commenta Occhio di Falco.

-Quindi tu mi credi, amico Clint?

-Ma certo, Val. Ti conosco da anni e so che non sei il tipo da convocare i Vendicatori solo perché ieri sera hai mangiato pesante.

-Una cosa non mi è chiara però…- interviene Quicksilver -… perché questa Volla ti avrebbe inviato un avvertimento?

-Invero questa è la parte più misteriosa.- conviene la Valchiria.

-Lascerei da parte questo mistero per ora è mi concentrerei sulla profezia e sul suo significato: “Quando la strega scarlatta riabbraccerà i propri figli, quando la fanciulla di ferro si risveglierà da un grande sonno, un grande male getterà la propria ombra sulla landa degli eroi.”.- interviene Scarlet.

-Criptica come ogni profezia che si rispetti. Mi ricorda certi vaticini dell’Oracolo di Delfi, come una volta che…

-Non è il momento delle tue reminiscenze del passato, Herky.- interviene con fermezza Wasp –Piuttosto cercherei di capire di cosa la profezia vuole avvertirci. La sola cosa sicura è che un grande male ci minaccerà quando saranno avvenuti certi avvenimenti ed io direi che si sono verificati tutti: la nostra Scarlet ha davvero riabbracciato i suoi figli perduti[2] e una “fanciulla”di ferro si è effettivamente risvegliata da un lungo sonno.

-Parli di me?- esclama la robot senziente di nome Jocasta

-E di chi altri? Tu sei la nostra candidata migliore, anzi: l’unica.

-Hai dimenticato l’ultima parte dell’avvertimento.- interviene Polaris –“Trova Capitan Marvel o tutto ciò che conosci sarà consumato”. Direi che rintracciarlo sia una priorità assoluta.

<<Temo che non sarà così facile.>> replica Iron Man <<Al momento Genis-Vell è disperso nello spazio e temo che nessuno sappia dove sia e come trovarlo.>>

-E ti pareva!- ribatte Occhio di Falco -Mai una volta che le cose siano facili.

E nessuno ha di meglio da dire.

 

 

Moord, sistema stellare Lomora

 

Questi non sono stati giorni semplici per la capitale dell’Impero Badoon: ad una guerra civile sono seguite prima la brutale repressione da parte di Kang il Conquistatore, poi l’invasione della flotta di Thanos. La sua nave ammiraglia Vanth orbita ancora attorno al pianeta, accerchiata dai resti dell’armata Badoon decimata dal suo arrivo.

Thanos osserva il trono Badoon, con un’espressione impassibile sul suo granitico volto viola. Kang conosce troppo bene la storia per sprecare le sue forze in un attacco contro di lui, e non ha richiesto di essere protetto da nessuna guardia.

-Sei un essere strano, Kang. Brami la conquista, ma insegui la disfatta concentrandoti su nemici che ti hanno sconfitto troppe volte in passato.- esclama il figlio degenere di Titano.

-Dubito che tu sia venuto fin qui per insultarmi, Thanos.- ribatte il Conquistatore -Saren ha detto che sei interessato alla bomba al betatrone... che importanza può avere per te un’arma così insignificante?

-Ah, sì, il betatrone.- ripete Thanos, avvicinandosi ai controlli delle telecomunicazioni ed immettendo dei comandi; Kang trova la sua familiarità con la tecnologia Badoon preoccupante.

Un ologramma della bomba si materializza di fronte ai due guerrieri.

-Una particella instabile che causa una inarrestabile degenerazione di tutti i tessuti biologici. Dimmi, Kang, tu che hai viaggiato su infiniti mondi su infinite realtà alternative... conosci qualche altra razza che utilizza un’arma simile, oltre a quella umana?

-No. Tutte le variazioni che conosco hanno origine sulla Terra.

-Perché il betatrone non può essere sintetizzato altrove. C’è qualcosa che rende unica la Terra in questo senso... forse collegato alla presenza su quel mondo del Nesso delle Realtà.

-Questo perché ti interessa? Ho studiato le proprietà del betatrone e c’è un limite al suo utilizzo su vasta scala: ci sono metodi molto più efficienti per distruggere i pianeti.

-Non ti devo alcuna spiegazione, Conquistatore. Ciò che Thanos vuole, Thanos ottiene: sei stato informato puramente per cortesia. Non abusarne.- risponde il Titano. C’è un riflesso di energia nei suoi occhi oscuri che fa scorrere un brivido nelle ossa di Kang.

-Come immaginavo, di fronte ad un avversario superiore la tua spavalderia si scioglie come neve al sole. Hai un’ora per trasportare la bomba sulla mia nave ammiraglia.

Senza dire altro, Thanos si telatrasporta fuori dalla sala del trono lasciandosi dietro un Kang visibilmente frustrato. Ravonna si avvicina a lui, chiedendo:

-Ora che facciamo? Non possiamo lasciare impunita una simile minaccia.

-E non lo faremo, Ravonna, non lo faremo. Il Titano si pentirà di avermi scelto come suo nemico.

Le parole di Kang sono cariche di spavalderia come sempre... ma Ravonna non può fare a meno di notare che le sue mani tremano.

 

 

Ex Base Gamma, New Mexico.

 

Richard Milhouse Jones siede alla sua scrivania di manager delle neonate Banner Enterprises con l’aria sconsolata di chi si chiede: “E adesso cosa faccio?”

Non voleva quel lavoro ma deve ammettere che è un buon modo per non pensare ai disastri capitati di recente nella sua vita.[3] Il suo problema più immediato è proprio Bruce Banner: dice di essere guarito dalla sindrome di Hulk ma ha un modo di comportarsi piuttosto strano.

Il ronzio della communicard che porta sempre con sé da quando lo hanno nominato Vendicatore Onorario lo distrae da quelle riflessioni. Che possono volere da lui i Vendicatori? Nulla di buono, c’è da scommetterci.

Dopo un breve scambio di convenevoli Iron Man arriva subito al sodo:

<<Stiamo cercando Capitan Marvel e per quanto ne sappiamo, tu sei l’ultimo ad averlo visto. Puoi aiutarci a rintracciarlo?>>

-Genis?- esclama Rick -Non lo vedo e lo sento da quando ci siamo separati ed io sono tornato sulla Terra[4], mi spiace. Temo di non essere in grado di aiutarvi. Ripensandoci, però, è curioso che tu mi chieda di lui proprio adesso.

<<Che intendi dire?>>

-Che l’ho sognato la notte scorsa, era prigioniero su una nave aliena. Non ci ho dato molto peso: un brutto incubo come tanti.

<<L’hai… sognato.>>

C’è qualcosa nella voce pur alterata elettronicamente di Iron Man che preoccupa immediatamente Rick

-Ascolta Testa di Ferro, c’è qualcosa di molto serio in ballo, giusto?

<<In effetti temo proprio di sì, Rick.>>

-Allora non ci sono discussioni: parto immediatamente per New York. Genis è un caro amico e se gli è accaduto qualcosa, voglio essere lì con voi per collaborare alle sue ricerche.

<<Immagino sia inutile cercare di dissuaderti.>>

-Immagini giusto. Ci vediamo tra qualche ora.

Dopo che la comunicazione si è chiusa Rick rimane per qualche attimo pensieroso, poi prende una decisione.

 

 

Nave stellare Vanth

 

Ravonna si materializza sull’astronave. Una volta svanito l’effetto del teletrasporto, la luce soffusa illumina le squame di un alieno di cui non riconosce la razza.

-Cosa abbiamo qui? Un succulento tributo per il nostro signore?- si chiede l’alieno, passandosi una lingua prensile sui denti acuminati.

-Sono qui per parlare con Thanos per conto di Kang il Conquistatore.

-Non saresti dovuta passare all'ora di pranzo.- la minaccia l’essere disgustoso, avvicinando i tentacoli a Ravonna. Lei è pronta ad estrarre il disintegratore, ma il suono di qualcosa che batte a terra con forza attira l’attenzione del potenziale aggressore... che si ritrae carico di terrore.

-P-P-Proxima! N-non c-credevo fossi sul-sulla nave.- balbetta l’alieno.

Una donna dalla pelle e dai lunghi capelli blu resta ferma sulla porta, ergendosi fiera mentre stringe tra le mani una lancia dorata.

-Ravonna. Io sono Proxima Media Nox, Ammiraglio Supremo dell’Ordine Oscuro e braccio destro di Thanos di Titano. Seguimi.

Ravonna non si lascia pregare: esattamente come lei, questa è una donna che è abituata a comandare. Non dice molto, limitandosi a scortarla per i corridoi della Vanth. Quello che Ravonna capisce subito è che l’equipaggio è composto da esponenti di centinaia di razze diverse... e che tutti quanti sono terrorizzati alla sola vista di Proxima.

-La tecnologia di questa nave non mi è familiare. Su quale pianeta è stata costruita?

-Non ha importanza. I suoi costruttori sono morti.- risponde seccamente Proxima.

Ravonna capisce di non avere speranza nel convincere questa donna a rivelarle qualsiasi dettaglio rilevante, e la segue in silenzio.

Raggiungono infine la sala di comando, dove Thanos siede su quello che sembra in tutto e per tutto il trono di un re della morte. Proxima Media Nox pianta a terra la lancia e si inginocchia in segno di rispetto, mentre Ravonna si avvicina a testa alta.

-Non ti intimorisci facilmente, donna. Lodevole, ma inutile. Ora consegnami la bomba.

Ravonna sposta il mantello, mostrando la sfera che nascondeva al di sotto: è poco più grande di una palla da tennis, ma contiene abbastanza betatrone da uccidere miliardi di persone.

-Eccola. Con i migliori auguri di Kang il Conquistatore.- risponde Ravonna, porgendo la sfera nella mano di Thanos. Non appena il Titano stringe il congegno, la donna preme un pulsante sulla cintura e sorride malvagiamente.

La bomba esplode, rilasciando tutta la propria potenza in faccia a Thanos e sprigionando un letale flusso di pura morte che satura la stanza. Ravonna controlla sul proprio visore il livello di energia del proprio campo di forza personale: reggerà per diverse ore.

-Deludente. Ma non imprevisto.- commenta Thanos.

Con estrema sorpresa di Ravonna, il betatrone inverte la propria direzione: un vento invisibile lo costringe a ritornare all’interno della bomba, che si sigilla da sola nelle mani di Thanos.

Ravonna si guarda attorno: le porte sigillate hanno impedito che il betatrone si diffondesse, e sia Thanos che Proxima sono completamente illesi.

-Come è possibile!? C’era abbastanza betatrone da uccidere un mondo intero!!!

-Ho conosciuto e amato la morte: serve molto di più per uccidere Thanos. Proxima Media Nox...

La donna dalla pelle blu solleva il capo.

-Distruggi questo mondo.

-Come desidera, Lord Thanos.- risponde Proxima, la cui lancia inizia a brillare.

 

 

Base dei Vendicatori.

 

Iron Man sbatte il pugno sul tavolo davanti al grande schermo in un gesto di evidente frustrazione.

-Problemi?- gli chiede Occhio di Falco.

<<Il mio ennesimo tentativo di comunicare con Starfox e Quasar è fallito miseramente un’altra volta.>>

-Non ti rispondono?

<<Peggio: è come quando chiami un cellulare e ti senti rispondere che il cliente non è al momento raggiungibile.>>

-Beh, devi considerare che stiamo parlando di trasmissioni spaziali e per quanto non sia un tecnico, lo so anch’io che non è una cosa facile. Quasar, poi, potrebbe essere in quella sua dimensione quantica o all’altro capo dell’Universo… se è ancora in quest’universo, s’intende.

<<La tecnologia di comunicazioni subspaziali  di cui disponiamo consente praticamente di azzerare i tempi di trasmissione e Titano, in termini di distanze siderali, è comunque molto vicino. Tutto questo non mi convince: qualcosa… o qualcuno sta disturbando le comunicazioni con lo spazio, profondo o meno che sia.>>

-Il che farebbe pensare che il nostro nemico disponga di tecnologia molto avanzata. Potrebbero essere ancora i Badoon?

<<Sarebbe nel loro stile in effetti, ma avrebbe poco senso che ci attaccassero ancora. Per la verità ho un sospetto e spero tanto di sbagliarmi:>

-Che vuoi dire?

Prima che Iron Man possa rispondere, dal vicino soggiorno si ode un grido di donna.

 

 

Nave stellare Vanth

 

Il fuoco di un fucile al plasma si abbatte sul volto di Thanos, che non reagisce all’improvviso e brutale attacco di Ravonna. Non sembra neanche infastidito... al massimo, intrigato.

-Il tuo amante è un soldato ma tu sei una regina, Ravonna: come me, sei di sangue regale. E di certo capirai come un re deve mantenere l’ordine nel proprio regno.

-Tu non sei un re, sei soltanto un assassino!

-È questo che il tuo futuro dice di me? Ah, la crudeltà della storia - risponde Thanos, stritolando tra le dita il fucile al plasma senza alcuno sforzo.

-La verità, Ravonna, è che l’universo è sbilanciato. Quest’angolo del cosmo è stato l’origine di troppi sconvolgimenti in troppo poco tempo... alcuni dei quali, lo ammetto, per colpa mia. Ma ora ho i mezzi per mettere fine a tutto questo.

-Sono pronta a distruggere il mondo, Lord Thanos – annuncia Proxima; la sua lancia è ora brillante come una stella, e solo il visore di Ravonna le permette di non perdere la vista. Thanos non batte nemmeno le palpebre, fissando direttamente la potenza distruttrice che la sua servitrice stringe tra le mani e lanciando ritmicamente in aria la bomba al betatrone, per poi riafferrarla quando cade.

-Distruggere un mondo è un qualcosa al di sotto del mio interesse, ormai, qualcosa da affidare ai miei luogotenenti. Ma grazie al betatrone, posso trasformare la Terra in una bomba planetaria capace di scatenare un’onda distruttrice che spazzerà via l’intera galassia... così come ora Proxima distruggerà questo pianeta.

Qualcosa scuote l’astronave. Qualcosa di potente che si è appena abbattuto sui suoi scudi, senza riuscire a penetrarli ma facendo comunque sentire la propria presenza.

Thanos si volta verso uno degli schermi, che mostra un aggiornamento tattico: un’intera armata Badoon ha appena circondato la Vanth, nascosta fino all’ultimo secondo da scudi temporali.

-Thanos! Affrontami e combatti come un uomo!- lo sfida Kang, riempiendo d’orgoglio il cuore di Ravonna: forse la sua anima guerriera non è ancora stata sopraffatta dall’eco futuro di Immortus.

-Un dio non affronta esseri inferiori. Proxima?

-Con gioia, mio signore – risponde la donna, scagliando la propria lancia verso lo schermo. Di qualunque cosa sia composta, passa attraverso la materia come se non esistesse; come se godesse di vita propria, modifica la propria direzione per raggiungere la prima nave alla velocità della luce.

Ravonna osserva a bocca aperta una nave dopo l’altra svanire dallo schermo olografico, in una rapida serie di esplosioni più luminose di una supernova.

Proxima Media Nox attende con il braccio esteso fino a quando la lancia non passa nuovamente attraverso le paratie della Vanth, finendo la propria traiettoria nella sua mano... dopo aver devastato senza alcuno sforzo apparente un’intera armata.

-La tua volontà è stata fatta, Lord Thanos!- proclama, mettendosi sull’attenti.

Ravonna non sa cosa fare. Thanos si volta verso di lei, impassibile come sempre.

-Và, giovane regina. Spargi la voce nel tuo regno: la fine dei tempi sta arrivando.

L’ultima cosa che Ravonna può vedere, nella luce del teletrasporto che l’avvolge, è un’immagine terrificante che in pochi possono dire di aver visto. Thanos sta sorridendo.

 

 

Palazzo dei Vendicatori

 

Il grido ha richiamato tutti i presenti. Quando arrivano nel soggiorno la Valchiria sta sostenendo Scarlet che si tiene le tempie con le mani.

-Che sta succedendo?- chiede una preoccupata Capitan America.

-Invero non lo so.- risponde Brunhilde -Wanda si è immersa in meditazione per cercare di individuare il pericolo entrando in sintonia con le energie del pianeta come le ha insegnato, così ha detto, la sua maestra Agatha Harkness. Aveva appena cominciato che è accaduto questo.

Quicksilver si china sulla sorella e le chiede:

-Wanda mi senti? Stai bene?

Scarlet apre gli occhi ed abbozza un sorriso.

-Non preoccuparti come tuo solito, Pietro. Va tutto bene adesso.

-Ma che è successo?- chiede Polaris.

-Vorrei saperlo.- replica Wanda facendosi improvvisamente cupa -Improvvisamente ho sentito qualcosa… o meglio qualcuno.

<<Chi?>> chiede Iron Man.

-Non… non saprei. Per quanto ci provi non riesco a focalizzarlo. Una cosa la so con certezza: è una forza incommensurabilmente malvagia.

-Qualcosa di malvagio sta arrivando da queste parti.- commenta Occhio di Falco.

 

 

Nave Stellare Damocles III

 

Kang il Conquistatore segue sulla plancia, osservando la completa distruzione dell’armata Badoon ai suoi ordini. La Damocles III è illesa, spostata nello spazio-tempo di pochi secondi, ma l’analisi tattica è chiara: attaccare la Vanth sarebbe un suicidio, specialmente con Thanos e Proxima a bordo.

Ravonna si materializza al suo fianco, visibilmente scossa dall’esperienza.

-Non siamo niente per lui...niente...

-Silenzio, donna! Io sono KANG, il Conquistatore! Nessuno può minacciarmi e sopravvivere!

Kang batte il pugno sulla poltrona di comando, facendo saltare scintille dai suoi circuiti. Il suo piano era perfetto: in questa linea temporale non avrebbe dovuto esserci nessuno in grado di tenergli testa, avrebbe invaso la Terra e distrutto una volta per tutte i Vendicatori.

-La Vanth si sta ritirando. Che cosa facciamo?- chiede Ravonna, osservando la nave ammiraglia di Thanos saltare nell’iperspazio.

-Troviamo un modo per annullare il vantaggio di Thanos e distruggerlo.- risponde Kang.

-Hai visto anche tu di cosa è capace: è un dio. Chi potrebbe mai distruggere un dio?

Kang si adagia sulla poltrona di comando, stringendo le mani a pugno e riflettendo. Thanos è più potente e pericoloso che mai: questa sarà una battaglia impossibile.

E come tutti i grandi generali, deve accettare di dover prendere una decisione che riteneva impossibile.

 

 

Palazzo dei Vendicatori

 

 

Si dice che poche cose possano scalfire l’abituale imperturbabilità del maggiordomo dei Vendicatori e la vista di coloro che si trova davanti quando apre la porta dopo che è stato suonato il campanello. Perché dovrebbe sorprendersi? Dopotutto, se sono arrivati sino alla porta vuol dire che i sistemi di sicurezza li hanno identificati come non ostili.

-Signorino Rick, Dottor Banner… è sempre un piacere vedervi.

Bruce Banner fa un sorrisetto ironico mentre replica:

-Davvero? Eppure avrei giurato che le mie precedenti visite non fossero poi così gradite. Certo… ero un po’ diverso allora.

Jarvis si limita a tossicchiare e poi dice:

-I Vendicatori sono in sala riunioni. Vi accompagno.

I due ospiti seguono il maggiordomo lungo il corridoio e quando apre la porta della sala riunioni…

-Sorpresa!- esclama Banner.

Non tutti i Vendicatori sono abili quanto Jarvis a dissimulare la sorpresa nel veder arrivare uno dei membri fondatori nonché spesso avversario del gruppo.

<<Vedo che ti sei fatto accompagnare, Rick.>> commenta Iron Man.

-Rick mi ha raccontato del vostro problema ed io ho pensato che fosse ora di fare la mia parte come vostro consulente scientifico.-[5] replica lo scienziato.

<<Non nego che l’aiuto di una mente brillante come la tua potrebbe esserci davvero utile, Bruce.>> ammette Iron Man <<La situazione è molto difficile. Sembra che siamo minacciati da un nemico sfuggente e spietato.>>

-E chi sarebbe?

<<Non lo sappiamo ancora, ma io ho un sospetto e non è bello.>>

Prima che Iron Man possa continuare, nel centro della stanza c’è un lampo di luce e due figure si materializzano improvvisamente dal nulla. Una delle due figure è ben nota a tutti i presenti, quella del loro antico nemico Kang il Conquistatore ma solo in pochi riconoscono immediatamente la donna al suo fianco.

-Ravonna!- esclama un sorpreso Occhio di Falco.

I Vendicatori circondano il viaggiatore del Tempo e si preparano a combattere per poi rimanere spiazzati dalle sue parole:

-Vendicatori. Ho bisogno del vostro aiuto per salvare la Galassia.

-Ora sì che ho sentito davvero di tutto.- commenta Bruce Banner.

 

 

CONTINUA!



[1]Per capire cosa  affligga Liz Mace dovete leggere gli attuali e futuri episodi della nostra serie di Capitan America.

[2] Nell’episodio #84 di questa serie.

[3] Nei recenti episodi di Hulk MIT.

[4] Una storia che deve essere ancora narrata, ahimè.

[5] Ruolo offertogli in Avengers Icons #44.